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L’iniziativa prende le mosse dalle caratteristiche esclusive dello “Zafferano dell’Aquila”, la cui coltivazione, dal 2005, è stata elevata alla dignità di marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta). Da studi risulta che lo zafferano, già nel XIII secolo, veniva coltivato sull’Altopiano di Navelli (Aq) e da lì si diffuse in tutta la provincia, portando ricchezza e fama al territorio abruzzese. “C’è un legame antico che unisce l’unicità di questa pianta al territorio aquilano”, dichiara Giovanni Ialongo, presidente di Poste Italiane, secondo cui rappresenta “un vincolo che rafforza il senso di appartenenza di una comunità alle proprie origini.
Questo francobollo intende dunque fermare, nella cornice di una stampa, l’originalità della coltivazione millenaria abruzzese che, ancora oggi, costituisce motivo di vanto e di orgoglio”. Il francobollo è stampato dall’Officina Carte Valori del Poligrafico dello Stato, in rotocalcografia, su carta fluorescente, non filigranata; colori: cinque; tiratura: 3,5 milioni esemplari; foglio: venticinque esemplari, valore 15 euro. La vignetta, realizzata dal bozzettista Gaetano Ieluzzo, raffigura a sinistra una ciotola colma di stimmi rossi da cui si ricava lo zafferano e, a destra, alcuni fiori della pianta. Lo Sportello Filatelico della Filiale dell’Aquila attiverà, nel giorno di emissione del francobollo, l’annullo speciale realizzato da Poste Italiane.
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