San Pio delle Camere

Nel Medio Evo si chiamò Sanctus Pius, poi Santo Pio ed infine S. Pio. L’appellativo “delle Camere” (cioè “delle Grotte”, costruite per offrire un rifugio ai pastori) fu aggiunto alla fine del 1600 per distinguerlo da altri paesi, aventi lo stesso nome, ad esempio S. Pio di Fontecchio. Nel territorio di Ofena esiste tuttora una Chiesa, però diroccata, detta”S. Pietro delle Grotte”.

Nel Medio Evo si chiamò Sanctus Pius, poi Santo Pio ed infine S. Pio. L’appellativo “delle Camere” (cioè “delle Grotte”, costruite per offrire un rifugio ai pastori) fu aggiunto alla fine del 1600 per distinguerlo da altri paesi, aventi lo stesso nome, ad esempio S. Pio di Fontecchio. Nel territorio di Ofena esiste tuttora una Chiesa, però diroccata, detta”S. Pietro delle Grotte”.

Quasi al centro della Piana di Navelli, a venticinque chilometri dall’Aquila, in posizione alquanto elevata rispetto alla statale e ben esposto all’osservazione, fa bella mostra di sé il paese di S.Pio delle Camere. Addossato, all' altezza di circa 800 m sul mare, alla mole grandiosa del monte Gentile, che sembra vegliarlo e proteggerlo, domina quasi tutta la valle, mentre si dispiegano al suo sguardo: Castelnuovo, Tussio, Caporciano e i monti  Collemaggiore, Polveroso, Ceraso e Buscito, che sbarrano, a sud, l’orizzonte e contemporaneamente delimitano allo stesso punto cardinale, la Piana di Navelli. In lontananza si stagliano, stemperati e quasi lattei, i crinali della catena montuosa, che dalla Quartana arrivano, attraverso il monte Ocre, il monte Cagno e il monte Rotondo, sino al monte Sirente e al monte S. Nicola.

Con un tale scenario di monti il panorama è semplicemente meraviglioso: vasto, incantevole, indimenticabile. In inverno, quando tutte le vette sono ammantate di neve, ti lascia stordito e commosso. Affascinato e con il fiato sospeso.

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